Qual è il corso di yoga più adatto a me?

Spesso mi viene posta questa domanda. Una parte della risposta è che ogni percorso ha la sue peculiarità. E in questo articolo mi piacerebbe raccontarvi quali sono quelle del Dynamic Yoga Flow e dello Yin Yoga e rilascio miofasciale.

IL DYNAMIC YOGA FLOW: una danza accompagnata dal nostro respiro

Il Dynamic Yoga Flow è una pratica dinamica, che si apre con un momento di introspezione e meditazione. Raggiunge un ritmo abbastanza serrato nel cuore della lezione e viene posto l’accento su forza, flessibilità e allungamento, nella consapevolezza che ogni movimento e sequenza possono essere adattati alle esigenze di ciascun praticante.

Il respiro è l’alleato principe di questa pratica sfaccettata che ci chiede di esplorarci sia dal punto di vista fisico che mentale. 

Questo percorso nasce dall’incontro tra l’Hatha Yoga, nel quale le singole posizioni (asana) vengono mantenute a lungo, e il Vinyasa yoga, contraddistinto da sequenze di asana che vengono combinate assieme in modo fluido, creativo e funzionale allo stesso tempo. 

È una pratica che mantiene forte e che vivifica il nostro corpo, che ci carica e scarica allo stesso tempo, che dà forza e lucidità. Si coltiva l’arte di creare, direzionare ed infine lasciare andare la propria energia, rinnovandoci profondamente. La lezione di yoga termina con un momento di rilassamento o, per meglio dire, integrazione, durante il quale ci abbandoniamo profondamente, lasciando che nell’immobilità il corpo concluda ciò che ha iniziato con il movimento. 

YIN YOGA E RILASCIO MIOFASCIALE: un viaggio profondo e introspettivo

Nel percorso Yin yoga e rilascio miofasciale la lentezza, la profondità e l’ascolto sono i veri protagonisti.    

È una pratica che ci chiede di rimanere, con tutta la complessità che questo comporta, di rallentare e di esplorare il senso del tempo nella sua profondità, più che nella sua linearità.

Il lavoro dello Yin Yoga è profondo non solo dal punto di vista mentale ma anche da quello fisico: in questa pratica infatti si lavora su fascia, tendini, legamenti, tessuti e ossa attraverso movimenti dolci e il mantenimento prolungato di specifiche posizioni e tecniche di respirazione.

Nello Yin yoga cerchiamo di fare l’opposto di ciò che spesso la società moderna ci chiede o ci ha abituato a fare costantemente, ovvero correre, e proviamo ad invertire la rotta, ritrovando un ritmo più naturale ed umano, meno veloce ed automatico. 

Siamo talmente abituati ad andare veloce, a trattenere, ad essere in tensione, che quando possiamo o vogliamo mollare,  difficilmente riusciamo a farlo. 

Avete presente quando arrivano le vacanze o il weekend ma… rilassarsi risulta difficile? Ecco, se il nostro sistema nervoso e il nostro corpo sono abituati a correre sempre all’impazzata, non smetteranno all’improvviso solo perché siamo in vacanza.

Nello yoga in generale, ma soprattutto nello Yin yoga, alleniamo la nostra capacità di rallentare, di stare con noi senza distrazioni e di stare bene e a nostro agio nella calma che costruiamo. 

E quindi, qual è la pratica per me?

Scoprire le peculiarità di ogni corso di yoga è importante, ma non è tutto. E qui veniamo all’altra parte della risposta. 

Si perché io credo che lo yoga sia, prima di tutto, cura e attenzione. È movimento, gesto che si fa espressione del nostro stato d’animo, e proprio per questo è soggetto ad un costante mutamento, perché il nostro corpo e la nostra mente cambiano ogni giorno, in ogni momento. 

E allora l’invito è di ascoltarci e di entrare in sintonia con il nostro ritmo. E da lì, capire come far dialogare quel ritmo con la pratica. Sento il bisogno di rallentare? Oppure quello di costruire forza e vitalità? Quali sensazioni sento e quali invece vorrei favorire?

Di cos’ho davvero bisogno e cosa posso invece lasciare?

Quale pratica risuona di più per me in QUESTO momento?

"L’invito è di ascoltarci e di entrare in sintonia con il nostro ritmo. E da lì, capire come far dialogare quel ritmo con la pratica."

Con le domande giuste, apriamo le porte a ciò che siamo e sentiamo veramente. Ed è qui che ha davvero inizio la nostra pratica. Una pratica che va costruita e che può cambiare. Non siamo sempre gli stessi e questo cambiamento andrebbe celebrato e onorato. Sul tappetino e, soprattutto, fuori. 

Ti aspetto per praticare insieme!  

Qui trovi tutti gli orari. 

Namastè,

Chiara 

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